In questo periodo una cosa che mi manca tantissimo è sicuramente viaggiare in Italia e nel mondo. A volte però senza renderci conto abbiamo dei posti fantastici a meno di un’ora da casa, poco considerati a volte forse per la vicinanza o la poca notorietà. Proprio per questo motivo, ho deciso di dedicare più tempo alla scoperta della regione in cui vivo, la Campania e quando posso cerco di ritagliarmi qualche giornata alla scoperta di nuove realtà, di nuovi posti. La cosa sicuramente più gratificante è farlo in compagnia di amiche che condividono le tue stesse passioni: il cibo ed i viaggi.
Qualche settimana fa quindi ho partecipato ad un mini tour alla scoperta di Caiazzo organizzato da Ornella Buzzone, un weekend slow a ritmo lento alla scoperta del territorio e delle persone che lo rappresentano, attraverso il cibo, la cultura e la storia. Insieme alle mie compagne di viaggio Ornella, Lucia, Tiziana e Rossella abbiamo trascorso un weekend di relax, ospiti di un B&B meraviglioso e di aziende locali che mi sono rimaste nel cuore.
Il borgo medievale di Caiazzo è situato nella media valle del Volturno, in provincia di Caserta, terra ricca di frantoi antichi, di vini, di chiese e palazzi nobiliari, di vicoli caratteristici che accolgono locali e ristoranti davvero unici.

Il paesaggio è davvero caratteristico, mentre di sale al borgo si può ammirare lo spettacolare Castello Longobardo, una struttura imponente ed affascinante che domina dalla sua altura il centro storico di Caiazzo e sulla meravigliosa la vallata. In piazza Santo Stefano potete ammirare il Palazzo Vescovile, insieme al millenario ulivo monumentale delle colline caiatine.
Se decidete di trascorrere un weekend a Caiazzo vi consiglio 5 posti assolutamente da non perdere.
1. Dormire a Caiazzo : B&B Casa Aulivo

Dimora del 1700, situata a Caiazzo sulla panoramica che si affaccia nella Vallata del fiume Volturno ed i Monti tifatini, incastonata tra i vicoli del centro storico vi accoglierà ogni sera con un tramonto diverso.


Il nome Casa Aulivo nasce dalla presenza all’interno della struttura di un antico frantoio con macine ed una vasca in pietra, uno dei frantoi del borgo utilizzato fino agli anni ’70. A Casa Aulivo troverete Floriana e Damiano che vi accoglieranno come due perfetti padroni di casa, nella loro dimora, vi racconteranno la loro storia e quella di questo posto incantato.


La struttura ha solo due camere, una camera tripla al piano superiore ed una bellissima suite dove ho soggiornato al piano inferiore. La suite è uno splendido appartamento di 60 mq con mura in pietra e soffitti con travi in legno. L’appartamento si dispone di zona relax, una camera separata con due letti singoli ed un living con il letto matrimoniale, camino in pietra, vasca a vista e stanza da bagno da sogno. La camera tripla con vista, di mq 25, ha come fulcro centrale il camino, dispone di un letto matrimoniale ed un letto singolo.


Ogni mattina potrete fare colazione nella splendida sala pranzo con deliziose crostate, confetture e prodotti freschi del posto o godervi lo splendido panorama dalla terrazza sorseggiando il vostro te o caffè.



2. Andar per Vigne a Caiazzo: passeggiata e degustazione di vino da Cantina Ale.p.a
Se amate passeggiare tra le vigne, il periodo autunnale è davvero perfetto, i colori si trasformano e rendono il paesaggio unico, la raccolta dell’uva e la vendemmia hanno qualcosa di magico.

L’azienda Ale.p.a. produce vini dal 1993 secondo le tradizioni di famiglia che porta avanti con orgoglio e passione Paola Riccio, una donna incredibile amante del suo lavoro e della sua azienda. Vino di punta di Alepa è il Pallagrello, una varietà di nobili origini, che faceva parte della famosa “Vigna del Ventaglio”, una collezione delle migliori uve coltivate nel Regno delle Due Sicilie, tanto amata dal Re Ferdinando IV di Borbone.
Non solo pallagrello, oltre a Riccio Nero e Riccio Bianco, rispettivamente Pallagrello nero e Pallagrello bianco in purezza, anche nella versione da fine pasto, l’azienda produce il Palenio, blend di aglianico e cabernet sauvignon, il Santojanni blend di falanghina di greco, e l’olio extra vergine d’oliva. Ultimo nato è il Maria Carolina, una riserva di pallagrello bianco in purezza ed è l’omaggio di Alepa ad una grande regina della Nostra Terra.

Paola ci ha accolti in un atmosfera di totale relax nella sua residenza adiacente alle vigne e tra una degustazione e l’altra ci raccontato la storia della sua famiglia e della sua azienda. Paola è molto affezionata al primo vino con cui è entrata nel mondo del commercio: Casa di campagna, vino che per anni la sua famiglia aveva prodotto ma non destinato alla vendita. Questo vino bianco ha un colore ed un sapore molto particolari essendo non filtrato.





3. Dove mangiare a Caiazzo: PAM 2.0, cena in un antico frantoio
Pam 2.0 sorge in un frantoio del ‘700 che presenta due antiche macine a vista, che rappresentano bene Caiazzo già nota come città dell’olio. Ricavato interamente da un antico frantoio, Pam 2.0 conserva intatti tutti gli ambienti con le loro volte, gli archi e persino l’antica macina, che infondono alla struttura un’atmosfera magica riportando così i commensali indietro nel tempo attraverso la storia che si respira in ogni angolo e che addirittura sembra trasudare ancora il suo passato e gli odori della spremitura delle olive, simbolo indiscusso della cittadina.

L’idea nasce da quattro amici con la stessa passione che hanno rilevato il locale ed inaugurato Pam 2.0 nel 2020, poco prima della pandemia. La proposta di PAM 2.0 è una campana a km zero rivisitata con rispetto per la stagionalità degli ingredienti curata dallo Chef Iginio Ciervo, di Sant’Agata de’ Goti. Dopo aver lavorato in diverse ristoranti italiani, ha trascorso altri 3 anni in alcune cucine della Svizzera francese per poi fare ritorno nella sua terra circa dieci anni fa, dove ha lavorato come chef presso Torre Gaia ed altri ristoranti.

Pam 2.0 propone un menu degustazione dedicato ad un singolo prodotto di stagione utilizzato in varie portate, come quello di ottobre in cui la protagonista è la mela annurca. Vi consiglio assolutamente di provare i Ravioloni di ricotta di bufala e caciocavallo di Castelfranco con composta di mela annurca.
Da abbinare alla raffinata offerta gastronomica del MENU, non poteva mancare una ricercata e attenta scelta dei vini in carta.




4. Equitazione a Caiazzo: Visita alle scuderie della Tenuta LBS Quarter Horses
Il centro di equitazione LBS Quarter Horses è una vera chicca per gli amanti dei cavalli e del Reining, ispirato ai veri ranch americani. Qui potete realmente vivere la vita nelle scuderie, dove con amore si curano i cavalli, si addestrano e si riabilitano. Potrete fare corsi con istruttori , allenamento e addestramento con i cavalli.
LBS è anche fattoria didattica per i bambini, che potranno vivere la fattoria e volendo anche il loro primo battesimo in sella. La scuderia della Tenuta realizzata secondo i canoni dell’architettura bio e naturalistica dal soffitto alto, un terrazzino interno ed arredo in legno è un posto unico dove potrete anche mangiare a pranzo con un ricco menu a Km0 che rispetta qualità, freschezza e stagionalità. Grazie all’utilizzo dei prodotti coltivati nel loro orto ed abbinati anche a vini DOC e DOCG dell’azienda. E’ possibile anche avere un menù senza glutine, vegano o vegetariano.
In un piccolo angolo di paradiso dal contesto bucolico, la Tenuta Londi Relais è un progetto di Nadia Londi con residence ed agriturismo, un posto dove rilassarsi e degustare pietanze tipiche. Tutto è in continua evoluzione e presto ci saranno novità.






5. Acquistare prodotti tipici a Caiazzo: Azienda Agricola La Sbecciatrice
L’Azienda Agricola La Sbecciatrice è nota per il pomodoro riccio che fornisce esclusivamente alla Pizzeria Pepe in Grani di Caiazzo ingrediente fondamentale della Margherita Sbagliata.
Le materie prime di questa azienda crescono in un ambiente lontano da qualsiasi forma di inquinamento e sono completamente biologiche, vengono poi lavorate artigianalmente, secondo antiche pratiche.

Due fratelli, un antropologo ed un naturalista, alcuni anni fa, decisero di mettere a frutto le loro competenze seminandole nei campi della loro stessa famiglia. Per generazioni la base della sussistenza alimentare di avi agricoltori, poi quasi abbandonati, queste terre fertili ed incontaminate, collocate in un territorio lontano da ogni forma di inquinamento e antropizzazione, sono diventate l’inestimabile risorsa con la quale costruire un progetto di valore unico. L’azienda è stata battezzata con il nome di un antico attrezzo agricolo utilizzato per mietere il grano ed è stata arricchita dalle innumerevoli competenze di una ex-architetta/designer, donna di ingegno e di temperamento che ha dato un contributo decisivo alla linea di azione e pensiero della Sbecciatrice. Il recupero di antiche colture, il ripristino di lavorazioni tradizionali e la biodiversità hanno generato delle materie prime ottime, genuine, di altissima qualità.
I prodotti della Sbecciatrice hanno registrato da subito molto interesse: università, studiosi da ogni parte del mondo, chef e persone comuni hanno voluto osservare la meraviglia che germoglia dalle terre di Villa Santa Croce e partecipare a questa singolare storia bucolica. Ora anche voi potrete farne parte. Assaporando i loro prodotti vi ritroverete in un piccolissimo borgo attraversato da una sola strada stretta, che sta su una collina tutta verde, dove vivono tanti contadini che hanno visto molte lune ed hanno nei gesti e nel pensiero un sapere enciclopedico che ora è certo, non andrà perduto.


Ringrazio per l’ospitalità tutte le aziende, grazie per la condivisione, i sorrisi, le speranze, la forza e la caparbietà di valorizzare la propria terra e quanto di bello c’è da tener caro ancora come un gioiello da tramandare di generazione in generazione.
Grazie anche alle mie amiche e colleghe di avventura… senza di loro non sarebbe stato così divertente vivere questa esperienza!

e noi ci vediamo al prossimo BLOG TOUR!
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